martedì 5 maggio 2009

04/05/09 La fotosintesi clorofilliana

Oggi abbiamo parlato della reazione più importante per le piante e non solo: la fotosintesi. Mediante questo procedimento le piante, che sono AUTOTROFE, riescono a procurare il cibo per vivere e immagazzinano al loro interno tanta energia, in grado di nutrire anche altri organismi viventi, (che sono ETEROTROFI), gli erbivori ad esempio, ma anche noi stessi.


Basti pensare all'energia che ci da un bel piatto di pasta!

Ma come fanno le piante a fare questa "magia"?

Ecco quello di cui hanno bisogno per fare la fotosintesi:



-acqua e sali minerali (LINFA GREZZA che risale dalle radici lungo dei tubicini chiamati XILEMA)

-anidride carbonica (che assorbono dagli STOMI)

-luce solare (che fornisce l'ENERGIA per la reazione)

La LINFA GREZZA si mescola all'anidride carbonica e per mezzo dell'energia solare si ottiene la LINFA ELABORATA, che scende dalle foglie dove si forma, lungo dei tubicini chiamati FLOEMA, e arriva a tutte le parti della pianta.


Ma chi capta la luce solare?


Sono i PIGMENTI FOTOSINTETICI:

  • le CLOROFILLE (di colore VERDE, si trovano nei CLOROPLASTI)


  • l'ANTOCIANINA (di colore ROSSO-VIOLETTO, si trova nel VACUOLO)


  • i CAROTENOIDI (di colore ARANCIONE, si trovano nel VACUOLO)
Questi pigmenti hanno uno duplice scopo: colorano le foglie e i fiori e sono come delle "antenne", che captano la luce solare e la immagazzinano nella fabbrica della fotosintesi, LA FOGLIA!

E' possibile estrarre questi pigmenti per poterli osservare o fare altre indagini. Noi oggi abbiamo estratto le clorofille dalle foglie verdi di una pianta e le antocianine dalle foglie viola di un altra.



MATERIALE OCCORRENTE:

  • foglie verdi
  • foglie viola
  • mortaio
  • alcool al 95%
  • carta da filtro
  • bocce di vetro

La prima cosa da fare e strappare le foglie e ridurle a un pasta con il mortaio. L'azione meccanica del pestello, rompe le membrane e permette la fuoriuscita dei cloroplasti.




Quindi si procede aggiungendo dell'alcool per facilitare l'operazione di schiacciatura e sopratutto per estrarre le clorofille.
Abbiamo preparato quindi delgli imbutini artigianali con la carta da filtro e li abbiamo messi sulle bocce di vetro. Quindi abbiamo versato il nostro composto nell'imbutino e lo abbiamo strizzato per facilitare l'uscita del nostro estratto.

Ed ecco le nostre clorofille!



Abbiamo utilizzato lo stesso procedimento per l'estrazione dell'antocianina dalle foglie di radicchio rosso. Ecco cosa abbiamo ottenuto.







5 commenti:

  1. very good blog, congratulations
    regard from Reus Catalonia
    thank you

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  2. Brave prof! Bravi bambini!
    Vi siete fatti apprezzare anche in Catalonia!
    State facendo un lavoro e costruendo un blog fantastici!
    Cinzia

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  3. Thank you very much! It's my first blog experience! :) The children are very interested in my experiments and this is very beautifull!

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  4. Bravissima Laura, complimenti per tutto :)

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